Emigrato in Francia, militò nel Partito ComunistaItaliano.
Nel 1933 fu inviato in URSS a un corso politico.
DallʼURSS, assieme a diversi italiani, entrò in Spagna, per combattere i rivoltosi capeggiati dal generale Francisco Franco e in difesa della Repubblica, ai primi del novembre 1936.
Fece parte del battaglione Garibaldi come commissario politico della 4a compagnia.
Partecipò alla difesa di Madrid nei combattimenti di Casa de Campo, Puente de los Franceses, Puerta de Hyerro, Pozuelo de Alarçon, Boadilla del Monte, Mirabueno, Majadahonda, Jarama.
A Guadalajara, giocò un ruolo importante nella presa del Castello Ibarra, dove venne ferito il 16.3.1937.
Appartenne poi alla brigata Garibaldi ove fu commissario della la compagnia del 2° battaglione.
Partecipò ai combattimenti sui fronti di Huesca, Brunete, Saragozza, Estremadura e dellʼEbro.
Nel settembre 1938 fu commissario politico nellʼospedale militare di Vich.
Entrò in Francia alla fine del 1939, quindi fu inviato in URSS assieme ad altri garibaldini italiani mutilati o feriti.
Allʼentrata dellʼUnione Sovietica in guerra si arruolò volontario nellʼesercito rosso.
Destinato alla guerriglia, venne paracadutato in Jugoslavia dove ricoprì ruoli importanti nelle formazioni partigiane.
Rimase gravemente ferito al petto e a una spalla tra la fine di marzo e lʼinizio di aprile 1945.
Venne riportato in URSS dove restò degente in ospedale per oltre tre anni.